(allegro - andante - allegro non troppo)
Nuvole di montagna
nella musica del vento
dagli estremi della volta del cielo
si dilatano
si sfaldano
si ramificano
si fanno mani e dita protese
ad incontrarsi.
Si sfiorano
e subito
sono sospinte
via:
mutano
forma
e si dissolvono
nel sereno.
Così noi due.
Così tutti noi,
uomini-separati.
Così ciascuno, nel suo destino:
da grumo opaco di resistenze
farsi nube sottile, diafana
di luce,
che si espande
fino a dissolversi
nella volta
del cielo.
La leggerezza delle nuvola...bella ed efficace immagine poetica.
RispondiEliminaBuon fine settimana
Grazie! Mi rendo conto di aver inconsciamente alluso alle "Nuvole" di De André e all' "Insostenibile leggerezza dell'essere" di Kundera
RispondiEliminaBuon fine settimana anche a te
Gabriella! Stavo proprio per scriverti che mi hai fatto venire in mente "vanno, vengono, qualche volta ritornano". Immagini potenti e un po' vertiginose. Grazie.
RispondiEliminaGrazie a te, Giulia! Voglio aggiungere una frase, letta non so più dove, che sicuramente ha "agito" sulla mia ispirazione: "Se ti scordi il mio viso, fermati e guarda le nuvole che vanno sul dorso delle montagne: mi ricorderai". Buona domenica
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