domenica 24 dicembre 2017

24 dicembre

Non voglio dormire stanotte
per non cancellare l’attesa –
porta socchiusa
lama di luce
speranza intatta
d’altri Natali.

giovedì 21 dicembre 2017

Nella gabbia

Nella gabbia
dei tuoi raggi
trovo la mia libertà
più profonda,
più misteriosa…

La tua luce mi riempia
e mi fecondi
come Danae
la pioggia d’oro,
le tue tenebre m’abbraccino
in un bozzolo
di verità.

mercoledì 13 dicembre 2017

Dans la cage

Dans la cage
des tes rayons
je trouve ma liberté
la plus creuse,
la plus mystérieuse.
Ta lumière m’emplit
et me féconde
comme Danaé
la pluie d’or
et tes ténèbres m’enlacent
dans un cocon
de vérités.

martedì 5 dicembre 2017

A che punto è la neve

A che punto è la neve
che cade sulle tombe
e fa crescere le montagne?
Appoggia la testa sul suo cuscino,
sprofonda nel suo abbraccio
e innalzati anche tu con le montagne.

Con le montagne
di neve
sopra le tombe.

venerdì 24 novembre 2017

Per Alice

Attingi l’acqua dal tuo pozzo
e la forza dalle montagne,
nutri la tua fiamma con sogni
segreti e conservala intatta
nella notte.
Intona la tua musica nel tempo,
affida alle nuvole
i tuoi passi,
riconosci la Vita, che ti chiama –
e confondi la tua voce
con la sua.

mercoledì 15 novembre 2017

Diaframma

Evapora il ruscello,
un diaframma di polvere
ricopre cielo e rocce.
Il camoscio sul colle
custodisce ricordi
d’altre erbe, altre ere –
la nebbia della notte
è gelo sulle pietre.

giovedì 2 novembre 2017

Les adieux

Lungo i giorni scorrono gli addii,
smontiamo le tende tra mulinelli
di polvere, nel vento
che scabro infuria
sotto lo sguardo assente
delle montagne –
non sappiamo dove andremo,
dove andranno
le nostre vane parole,
non sappiamo
la musica che resterà.

sabato 28 ottobre 2017

Le chiavi di casa

Ti ho dato le chiavi
di casa mia,
potevi entrare e uscire
a tuo piacere, come il gatto
dalla gattaiola. Invece
hai preso dimora
nelle mie stanze, le hai riempite
delle tue impronte e dei tuoi libri,
delle tue assenze e dei tuoi graffi –
e non te ne vai più.

martedì 17 ottobre 2017

Ottobre

Sempre d’ottobre cadono le foglie,
ma quest’anno più secche che in passato -
sempre d’ottobre i larici imbiondiscono,
ma quest’anno più cupi che in passato -
sempre d’ottobre sfolgora l’autunno,
ma quest’anno più spento che in passato…

mercoledì 4 ottobre 2017

La menzogna del verde

L’autunno libera gli alberi
dal dovere di mentire,
d’indossare una chioma
gonfia di vento e di verde –
le foglie inaridite s’affrettano
a cambiare colore,
a raggiungere terra –
cala il sipario sulla commedia
dell’estate rigogliosa,
ma i nudi rami non hanno mani
per applaudire.

giovedì 7 settembre 2017

Specchi

La bambina che piangeva
la partenza della mamma
e contava i treni
a garantirsene il ritorno –
la ragazza ombrosa
che tesseva i suoi progetti
a esorcizzare la paura
del futuro-
la donna ancora incerta,
incredula e stupita
d’esserlo diventata -
mi guardano
dagli specchi del passato
e mi accompagnano -
lungo la breve strada
del presente.

sabato 2 settembre 2017

Non c'è pioggia

La pioggia scroscia
sulla terra stremata
dall’arroganza dell’estate,
l’albero spoglio si abbandona
alla carezza dell’acqua.
Ma non c’è pioggia
che ristori la mia arsura, che plachi
la guerra in cui sono nato,
l’assalto dei miei crudeli fantasmi.

mercoledì 30 agosto 2017

Paura

Il mio risveglio è in un’alba infuocata,
arida, sotto un cielo
di pomice.
L’aurora mi fa paura,
indosso un gioiello d’ambra
per proteggermi dal giorno.

domenica 20 agosto 2017

Aquile

Dove vanno le aquile accecate
dallo specchio ustorio dell’inverno
per fuggire il cielo grigio di gelo,
i fili dei cirri attorcigliati
alle remiganti, gli assalti
della paralisi agli artigli?
Con gli occhi di pietra
a pena sentono
i neri anfratti fra le rocce,
i gridi delle tane nella neve,
la promessa di una nuova stagione.

lunedì 14 agosto 2017

Alice al rifugio Mondovì

Hai risalito il corso
dell’Ellero fino alla sorgente,
hai avvistato aquile e marmotte –
le montagne spiavano i tuoi passi
leggeri sulle pietre del sentiero,
come quelli del tempo
sui sentieri della vita.

sabato 22 luglio 2017

Ho perso il conto

Ho perso il conto
dei giorni dell’attesa,
e delle notti –
ho perso il senso
del tempo e dello spazio,
e dell’assenza.

Occhieggio e orecchio
se un lampo familiare
di soprassalto
mi fa vibrare –
se fende una parola
la mia prigione.

Con la mia lente
d’ingrandimento cerco
le tracce e i segni
del tuo passaggio –
come un cane fedele
attende odori.

venerdì 7 luglio 2017

Distanza

Tra il Monviso e la Meja
c’è un vallone e una valle e un’altra valle
e una collana
di cime invalicabili –
Oronaye, Sautron, Chambeyron
Autaret, Mongioia, Pelvo,
Pan di Zucchero, Losetta –
e più di mille 
metri di dislivello.
Tra il Monviso e la Meja
c’è il silenzio spigoloso
dei fratelli
e la durezza del destino,
c’è la complicità della montagna
e la separazione della vita.

sabato 1 luglio 2017

In quella luce

Quando tu ti avvicini
lo spazio si arroventa
e la mia inquietudine s’accende.
Come un cane molecolare
fiuto l’odore delle tue virgole
e delle tue visioni,
delle menzogne e dei trattini –
in traccia d’insondabile segreto.
Quando lo spazio si arroventa
il tempo sublima
in un profumo lontano
di varech, un profumo
di luce aurorale –
e tu in quella luce ti avvicini.

giovedì 22 giugno 2017

Sull'Oronaye

Dove cammini adesso, figlio mio?
In quale canalino, su che cengia
friabile ricerchi la tua strada?
O forse t’han donato i rododendri
e le genziane il loro baldacchino…

Tu adesso dormi sotto quel cuscino,
adesso dormi, e non ti sai svegliare -

sabato 17 giugno 2017

Abbracciami

Abbracciami
come non mi hai mai abbracciato,
come non hai mai abbracciato nessuno.
Avvolgimi
nel velo nuziale delle tue promesse
nella cenere dei tuoi sogni
nelle spire del tuo destino.
Risucchiami
nella minaccia della tua ombra
nel labirinto del tuo deserto
nel ghiaccio della tua notte.
Stringimi,
stringimi forte –
nell’abbraccio
di un’unica
Morte.

lunedì 12 giugno 2017

La lettrice

Ti offro la mia attenta attesa
e il mio occhio che danza
sulle tue parole come ape
bottinatrice  –
ti offro il mio orecchio risonante
di echi perché la tua musica
vi penetri e ne abiti il desiderio –
ti offro la mia tesa attesa
e la mia lingua che gusta
le tue parole le assapora
le bacia le dissemina –
come polline d’amore.

domenica 7 maggio 2017

Il canto del cucù

Mi accompagna il canto del cucù –
"un intervallo di terza maggiore" –
e i versi di Montale disegnano
"la Corsica dorsuta e la Capraia".
Mi tengo in bilico sul mare
per guardare oltre l’orizzonte
i vortici del vento inafferrabile –
che soffia via il canto del cucù.

domenica 30 aprile 2017

Con la tua corsa leggera

Sei caduto, Ueli Steck.
Con la tua corsa leggera
volevi salire fino in cima
alla cima più alta del mondo
e sei caduto,
caduto fino in fondo
al fondo più fondo della morte,
della morte più pesante, più nera.

Nessuno mai saprà
se ti sei ribellato
troppo
o forse
non abbastanza.

martedì 25 aprile 2017

Dissociazione (1972)

Nel mio mattino
s’è rappreso un grumo
d’azzurro
e ogni volta mi chiedo
se il giorno riuscirà
a scioglierlo.
Ma ogni mattino
il pensiero
lo ritrova insoluto e
nello scantonare
si lacera un poco.

domenica 16 aprile 2017

La versione di Arianna

Sono stata io, Arianna,
a penetrare nel Labirinto,
non credete al racconto di Teseo.
Non ho portato filo con me,
non volevo tornare indietro -
volevo ammansire il Minotauro,
liberarlo da se stesso...

Ma al centro del Labirinto un buco
nero mi ha risucchiata nel vortice
delle ambigue parole, nella guerra
delle divertite passioni, 
mi ha dato
la conoscenza del Labirinto,

mi ha liberata da me stessa...
Poi, il Minotauro mi ha fatta sua.

Nulla ha più avuto importanza.
            

mercoledì 15 marzo 2017

Doppio sogno

Sotto il tendone del circo il pagliaccio
sogna la luna e nel sogno
non sa più a chi dei due appartenga
il volto bianco e rotondo
le lacrime che lo cancellano
la musica che culla il vuoto…

Sotto il tendone del cielo la luna
sogna d’essere il pagliaccio che piange,
la luce azzurra che riempie la notte –
e il trattino del treno
si allontana nel vuoto.

mercoledì 1 marzo 2017

Parole sbagliate

Parole sbagliate
quelle dei poeti -
se non rispecchiano
ma giudicano
se condannano
e non consolano…

Parole gentili
quelle dei poeti -
se risarciscono
d’incolmabili perdite,
se cancellano
i nostri calcoli sbagliati.

domenica 26 febbraio 2017

La nebbia (traduzione)

La nebbia che ti nasconde ai miei occhi
ha il colore del freddo e del silenzio,
della distanza e della solitudine.

La nebbia che riempie di dolcezza il mio cuore
cola come acqua che trabocca da una coppa troppo piena
e abbraccia tutta la mia vita tra le sue braccia di piuma.

martedì 21 febbraio 2017

Le brouillard

Le brouillard qui te cache à mes yeux
a la couleur du froid et du silence
de la distance et de la solitude.

Le brouillard qui emplisse mon cœur de douceur
coule comme eau qui déborde d’un tasse trop pleine
et embrasse toute ma vie dans ses bras de duvet.

mercoledì 15 febbraio 2017

Vento di burrasca (traduzione)

Vicino come te
nessuno mi è arrivato –
così intimamente, così strettamente vicino –
Nuda, trasparente e nuda
divento davanti a te e tremo –
e ti odio, e ti spingo fuori, ma
nessuna distanza mi può
proteggere dai tuoi occhi.

lunedì 13 febbraio 2017

Sturmwind

So nah wie Du, ist
Mir niemand angekommen –
So innig, so eng nah –
Nackt, durchsichtig nackt
Werde ich vor Dich und zittere -
Und hasse und treibe Dich aus, doch
Keine Distanz kann mich
Vor Deinen Augen schützen.

mercoledì 1 febbraio 2017

Cambiare (1998)

Ci vuole tempo
per scrollarsi di dosso
le incrostazioni
dell’abitudine.
Ci vuole tempo
perché dolorose verità
affiorino alla luce.
Ma quando gli occhi
si aprono
non è più possibile
richiuderli -
quando si vede
è inevitabile
cambiare.

venerdì 20 gennaio 2017

Arrenditi (traduzione)

È notte.
Nessuno più ha bisogno
della luce delle tue candele.
Nessuno ha bisogno
che tu vegli.
Arrenditi.
Ripiega le tue ali –
la parete di roccia è insormontabile.
Nasconditi tra le montagne.
Un nido di paglia è tutto
ciò che ti serve –
non più candele
né ali –
soltanto un nido solitario.

domenica 15 gennaio 2017

Gibs auf

Nachts.
Niemand braucht
Das Licht deiner Kerzen mehr.
Niemand braucht,
Daß du wachst.
Gibs auf.
Falte deine Flügel –
Die Felswand ist unüberwindlich.
Verbirg dich in den Bergen.
Ein Strohnest ist alles,
Was du brauchst –
Weder Kerzen mehr
Noch Flügel –
Nur ein einsames Nest.

venerdì 13 gennaio 2017

Λάθε βιώσας

Vivi nel nascondimento,
sfoglia foglie di nebbia
e fili di vento.
Sfoglia la corteccia dei sospiri
e la corona dell’alfabeto,
sfoglia la svogliatezza
e la tristezza,
la mancanza e la pienezza.
Sfoglia i giorni
le ore
i minuti
e di nascosto spiane il fluire,
di nascosto godi il profumo
del silenzio
e del segreto.

domenica 1 gennaio 2017

Un mondo a parte

A immagine e somiglianza di chi
sono fatto, io? Di nessuno,
solo di me stesso.
E il mio mondo, il mio vissuto
nessuno lo può capire, nemmeno
mia moglie e i miei figli.
Con il mio marchio speciale mi ostino
in direzione contraria -
e gli altri parlano di arroganza,
di supponenza - ma la mia è solo
coerenza: con me.
La mia parte per gli altri l’ho fatta:
continuo, per quel che devo, a farla –
ma mi costa troppa fatica, troppa, troppa fatica…

Perché dovrei uscire dalla mia tana,
dal mio mondo a parte? 
Che possono darmi, gli altri? Aiutarmi, 
consolarmi, amarmi? 
Non fatemi ridere… Non ho bisogno 
di nessuno, io – solo di me stesso.
Sì, forse il me stesso 
che vorrei è quello
che non esiste più, 
e mi devo adattare
a questo vecchio straniero… Forse
è per questo che la mia tana
è diventata una gabbia, e la rabbia
diventa più grande, la gabbia
sempre più piccola…
Pure è il mio mondo di specchi,
e non esiste nulla al di fuori
in cui potrei riconoscermi.

Perché la chiamate prigione? 
È il mio mondo a parte.