lunedì 31 dicembre 2018

Das Urteil


Es kommt
Früher oder später –
Für alle –
Das Urteil.

Wann
Wissen wir nicht –
Solange ein Gott
Uns schützt und liebt.

Seligkeit heißt
Unbewusstsein –
Wie Tiere und Vögel und Bäume,
Wie Steine und Berge und Sonne.

Alle sterben – alle –
Doch sie wissen es nicht.

La Sentenza (traduzione)


Arriva per tutti –
prima o poi –
la Sentenza.

Quando –
non sappiamo,
finché un dio ci protegge
e ci ama.

Felicità è inconsapevolezza –
quella di bestie, alberi e uccelli,
quella di stelle, sole e montagne.

Tutti muoiono, tutti –
ma non lo sanno.

martedì 18 dicembre 2018

Recusatio


Poeta è una parola larga,
troppo larga per le mie esili spalle –
esige voce tonante e sicura,
sguardo infallibile d’aquila,
mano che non trema a tracciare
mappe e confini e strade.

La mia penna si perde
fra nuvole e stelle,
coglie i fiori nascosti tra le tombe,
la voce trema
e si fa sguardo
traboccante di lacrime d’addio.

sabato 15 dicembre 2018

Incendio


Nei boschi
divampa la passione,
sprigiona l’autunno
fiamme fulgide
di foglie e vento –
turbinano gli anni
nel risucchio del Tempo.

(titolo originale: "Autunno", 1996)

giovedì 13 dicembre 2018

Il peso delle stelle


I poeti sanno il peso
delle parole
e delle lacrime –
è lo stesso dei frammenti di ghiaccio
siderale e dei cristalli di rocce
che le stelle cadenti
risucchiano in diamanti
di luce avvampanti nel buio
infinito intorno alle galassie –
lo stesso del nucleo degli atomi
e delle loro eterne particelle –
è il peso delle stelle
e della verità.

lunedì 10 dicembre 2018

Terzine per Giorgio


Non avere paura di quell’ombra
che s’allunga alla testata della valle,
non avere paura della valle.

Non avere paura della valle
che si fa buia solitaria gola –
già una volta hai percorso quella valle.

Continua il tuo cammino con quel passo
che t’ha insegnato nonno da bambino,
non avere paura del cammino.

Non avere paura del silenzio
che aspetta te dentro le montagne,
non avere paura del silenzio.

Segui la melodia di quel silenzio,
segui la musica che ti rapisce
nell’ombra grande delle tue montagne.

sabato 1 dicembre 2018

Spartiacque


Corre lungo l’Ellero
lo spartiacque della speranza,
seguilo controcorrente
fino alla casa
dove tutto è iniziato –
finestre di cielo
e davanzali di sole
e terse risate sugli scalini.
Ritroverai l’abbraccio di tua madre,
sorgente del tempo e della speranza,
e ti addormenterai
cullato da quell’acqua di montagna.

mercoledì 28 novembre 2018

Oggi


Quanta luce oggi
per le strade, sui volti
dei passanti
che tremano di sole –
quanta vita oggi
nelle voci degli altri…

Ma quella luce oggi non mi arriva
né quelle voci in sala operatoria –
il mio cervello
una macchina rotta che il chirurgo
cerca di aggiustare –
la mia vita in parentesi, sospesa
sotto un sole artificiale.

sabato 24 novembre 2018

Quel colletto


Arriverà l’inverno
a ricordarci
che quel colletto inciso
contro il cielo
è irraggiungibile –
troppo alta la neve
che ci abbaglia,
troppo legati i nostri passi.

Non basta il fuoco
del desiderio a scioglierci dai ceppi –
la neve cresce sul colletto
intatta e al disgelo
saranno d’altri i sigilli spezzati.

domenica 18 novembre 2018

Angoli complementari


Il cerchio non si chiude, ma diventa
un guscio di conchiglia,
la spirale disegnata dai numeri
di Fibonacci fra le foglie
del radicchio, sul capolino
di un girasole,
nei gradini che scendono nel pozzo.
Sul fondo, angoli complementari –
io che ti sogno, tu che mi racconti.

venerdì 2 novembre 2018

Quasi un madrigale


Ah, già ti discolori
e non ti riconosco
nel volo ondoso delle allodole,
nel frullo vorticoso
delle pernici –
ah, già la nebbia
cancella il tuo profilo
e non mi riconosco
nel dirti addio.

lunedì 29 ottobre 2018

Mareggiata a Nizza


Il mare inferocisce
infuria infierisce
s’infoia – ingoia
porti vascelli promontori
squassa gli abissi
spazza i palazzi delle sue Sirene
sputa schiume e detriti –
ma lascia orecchini d’oro e di giada
sulla riva sassosa,
copre di carezze di sabbia
le sue ferite.

mercoledì 24 ottobre 2018

Traduzione


Gratis accepistis
non avete comprato questo cielo
e il suo fulgore né le nuvole
che lo abitano e si rincorrono
come bambini in festa –
non avete comprato questo mare
e le sue onde furiose o scherzose
né queste valli che versano al mare
il loro tesoro di acque,
né le montagne sovrumane
Gratis date
non tenete per voi
ciò che non v’appartiene,
e donate con gratitudine
il nulla che v’appartiene.

giovedì 18 ottobre 2018

Sulla cima


Da opposti versanti
si possono salire le montagne –
ma ci si incontra sempre, sulla cima.

domenica 7 ottobre 2018

Il bosco


Dobbiamo andare,
non ti voltare indietro –
il bosco impenetrabile ci attende.

Invisibile la traccia,
invisibile il termine
del nostro cammino.

domenica 30 settembre 2018

Oggetti smarriti


I tuoi occhi d’ambra
e la musica della tua voce
la luce dell’aurora boreale
la danza degli sci nella farina
i miei teneri anni di bambina
la filastrocca dell’oca badessa –
sempre quella, sempre la stessa –
non c’è un ufficio in cui depositarli
non va più Astolfo sulla Luna
a ritrovarli – e nelle pieghe
delle sinapsi solo la penna
riesce a scovarli.

martedì 18 settembre 2018

Il nodo di Gordio


Il nodo di Gordio
non si scioglie, si taglia
con la lama di una spada di ghiaccio –
ghiaccio secco che all’istante sublima
scoppiettando e sfrigolando in allegria,
inafferrabile e volatile e libero
come la gioia
di essere mia.

venerdì 31 agosto 2018

Oltre


Oltre la paura
e l’assenza di paura,
oltre l’odio
e l’indifferenza,
oltre la freddezza
e la durezza custodisco
nel centro del mio essere
– come vestale il fuoco sacro –
una polla di gratitudine,
il sorriso di una bambina,
l’abbraccio di un nido di gioia.

sabato 18 agosto 2018

È scomparso il sentiero


È scomparso il sentiero
tutto coperto
di fiori di nocciolo
che da Vall’Ellero a Valle Maudagna –
le due valli bambine –
saliva da Baracco alla Selletta.

Non resta che un racconto
per rintracciarlo –
fuggevole visione
sotto l’intrico
di rovi e rododendri –
rimane la montagna, a sovrastarlo.

martedì 31 luglio 2018

Nomi


Il tuo primo regalo è stato il nome –
un anagramma
tra arabo ed ebraico
ch’era tutt’un programma,
parlava di una rocca tra montagne
e insieme di pianure sconfinate,
mescolava lingue con dotta ignoranza.

Il tuo ultimo dono è stato un nome –
una cascata di assonanze allitteranti
fragorosa come acqua che cade
nell’abisso del nontempo
e del nonluogo.

mercoledì 18 luglio 2018

Il miele delle vette


Il miele delle vette è forse questo,
l’affaccio a una ringhiera
di luce e ombra
che non protegge dal vuoto ma lo svela,
è questo rendersi a una cima
che precipita sotto il tuo piede
e ti proietta tra le nubi e il cielo,
questo guardare il Tempo camminare
nel ritmo del respiro e dei passi
finché sarà finita la salita.

giovedì 28 giugno 2018

Psicologia dell'età evolutiva


Com’è difficile essere bambini,
imparare ad usare le parole
perché loro non capiscono i tuoi pianti,
imparare ad usare le posate
perché noi “mica siamo animali” –
ripercorrere la millenaria filogenesi
in soli nove mesi – e in pochi anni
tutto il processo di ominazione –
così difficile che i grandi
l’hanno dimenticato e non capiscono,
no non capiscono, non lo capiscono –
com’è difficile essere bambini.

giovedì 14 giugno 2018

Papà giocava a scacchi


Papà giocava a scacchi
con abilità di campione,
conosceva ogni mossa e le varianti
e d’ogni spostamento prevedeva
tutte le infinite ripercussioni
nel magico quadrato bianconero
dove i due eserciti schierati
impassibili obbedivano ai suoi ordini.
Io non ho mai voluto ricordare
le regole d’un gioco che t’illude
d’essere un dio, un generale
onnipotente – mentre
sei solo una pedina
che nemmeno vede il recinto
della scacchiera 
e pur amando gli assi cartesiani
e le simmetriche geometrie
di quel balletto
mi limitavo bambina a guardare
con stupore un padre bambino, assorto
in quel fiabesco campo di battaglia.

sabato 2 giugno 2018

Il fiume


Il fiume accoglie tutti gli affluenti –
non importa se l’acque
decantate dai laghi
trasportano limpido il ricordo
dei ghiacciai, dei seracchi
e il fragore dei loro crolli
o se torbide delle scorie
della vita lo infangano
di tensioni e di rabbie –
il fiume accoglie tutti gli affluenti –
non li giudica li abbraccia li fonde
imprime al loro corso disuguale
il suo ritmo solenne e maestoso
e li porta imperturbabile
lontano – lontano dai monti,
dal grembo asfittico delle sorgenti –
fino a ubbidire
al richiamo del mare –
melodiosa meta d’ogni fluire.

domenica 27 maggio 2018

I narcisi e la grandine

Bianca come neve la grandine  
ma più gelata –
dura come pietra la grandine
ma più spietata.

I narcisi
oppongono al suo assalto
lo scudo del profumo –
aprono alla sua furia
il loro cuore di miele.

Il prato s’imbianca
di petali e proiettili –
come di neve.

mercoledì 23 maggio 2018

Dopo la pioggia


Oggi il bucato asciugherà
senza problemi
e col bucato asciugheranno
le mie lacrime gli errori le colpe
svaporeranno gli anni perduti
in tormenti in travisamenti  
e alla risata squillante del sole
si unirà la mia gioia
di essere qui, ora.

venerdì 18 maggio 2018

Incompiuto


Sono stata fecondata
ma non ho partorito,
non ho tagliato a tempo giusto
il cordone ombelicale,
non ho sciolto il nodo di Gordio –

e la montagna
alta fino al cielo
m’è crollata addosso
e m’ha sepolta
nella sua stessa tomba.

giovedì 10 maggio 2018

Quasi una ballata


Il segno che non ho riconosciuto
era un segno d’unione
o disunione?

Era talvolta la frustata
d’un domatore di leoni
o la firma impietosa
dell’impiegato al monte dei pegni
che ti strappa gli anelli dalle dita,
era il disegno a carboncino
fatto sul marciapiede da un bambino
o il grido indecifrabile
di uno straniero.

Il segno che non ho riconosciuto
era un segno d’unione
o disunione?

In nessun alfabeto
ho trovato quell’ideogramma,
in nessun pentagramma
l’equivalente nota musicale –
il segno che non ho riconosciuto
era un segno d’unione
o disunione?

martedì 1 maggio 2018

Moto periodico


«Non esiste amore sprecato»
e nemmeno tempo sprecato
nell’attesa che si compia il periodo
della sua rivoluzione e il pianeta
nel suo transito dall'amore all'odio
si ripresenti puntuale al perielio –
ma non sono un’astronoma,
non so l’orbita
d'un corpo celeste,
guardo alle stelle
come sorelle –
lucciole sperdute nel buio
pulsazioni d’un tempo lontano
fiori di ghiaccio
in attesa.

venerdì 27 aprile 2018

Impronte sulla neve (1995)

Impronte sulla neve
non durano
a primavera -
segni impercettibili
di un passaggio,
tracce troppo
labili
di presenza -
esili, troppo
esili marche
d’amore

mercoledì 18 aprile 2018

I ciliegi


Quando iniziano a fiorire i ciliegi
la Bellezza si può sentire –
sentire la filigrana d’argento
della Vita che ti lambisce –
la stessa
che i ciliegi fiorisce
e sfiorisce –
sentire la tenerezza del Tempo
che maschera dietro il sorriso
dei ciliegi e dei bambini la sua
irreversibilità.

venerdì 6 aprile 2018

Alpi Liguri


Anche da lontano vi riconosco,
mie ancore,
eredità delle generazioni –
per quel vostro morbido stringersi
le une alle altre a far gruppo,
a smussare speroni, altezze, asprezze –
per il vostro timido incantucciarsi
dove il Piemonte già perde il suo nome.
In voi convergono
come raggi al centro della ruota
tutte le mie mediane e bisettrici,
ancore severe e dolci,
mie salvatrici.

domenica 1 aprile 2018

Alfabeto essenziale (2000)


Presenza, assenza
lontananza, vicinanza -
parole
di un linguaggio
non più mio.
Nel mio alfabeto 
sono rimaste
poche lettere,
quelle che
lodano e ricreano
eternamente
il tuo nome.

sabato 24 marzo 2018

Occasione (1972)


Io sono stata
l’occasione di un risveglio -
non altro
il mio merito.
Mi sono trovata
a camminare d’autunno
in un bosco muto,
segreta strada di foglie,
che aspettava soltanto
dei passi -
il vento -
per risuonare.

mercoledì 21 marzo 2018

La mappa della primavera


La mappa della primavera
è sempre da inventare –
l’aspetti nei fiori dell’albicocco,
nella pozza di luce in fondo al pozzo
e la trovi in un bosco scheletrito,
nelle pagine rubate da un vento.
Primavera non è nella carezza del sole,
nelle primule preludio di marzo –
la mia mappa la segna tra le stecche
del ventaglio, tra le pieghe
delle rughe, nello scatto che le chiude.
Ma tu non ci sei,
in questa mia primavera.

mercoledì 14 marzo 2018

Senza


Questo corpo
senza respiro
senza battito 
senza sangue
senza digestione
senza movimento
senza tatto
senza gusto
senza odorato
senza udito
senza sguardo
senza sorriso
senza voce
è ancora il tuo corpo
che ho amato abbracciato accarezzato -
e adesso
è consegnato alla materia
eterna, alla memoria
sbigottita.

martedì 13 marzo 2018

Dietro lo specchio


Nel  gioco a rimpiattino con la morte
sono la lastra
d’argento dietro il vetro dello specchio –
quella che rende specchio
lo specchio.
Chi guarda nello specchio non la vede
e nello specchio legge il suo destino –
un gioco a rimpiattino con la morte.

giovedì 8 marzo 2018

Per te (da Catullo e Orazio)


Ti ho amato
nell’unico modo possibile –
come madre ama
figli e nipoti e generi.
Ti ho amato
nell’unico modo possibile –
con la paura di una bambina
e la fierezza di una donna –
con i miei versi ardenti
e la sconfitta silenziosa –
mentre la neve cadeva
e gelava la corrente del fiume.

sabato 3 marzo 2018

Non chiedere ai poeti


Non chiedere ai poeti
i segreti
del mestiere,
l’identità
dei loro fantasmi –
non è questo che loro ti chiedono.
Chiedi loro di offrirti
una visione abbagliante
una lente translucida
uno specchio
dei tuoi fantasmi.

lunedì 26 febbraio 2018

La novità


La novità è che sono ancora viva,
ancora guardo cadere la neve
di febbraio struggente di lentezza –
e prego lenti come i fiocchi
i granellini nella clessidra,
le oscillazioni del pendolo
cosmico che inesorabili
ti trascinano via,
mi trascinano via.

domenica 18 febbraio 2018

Alchimista


Alchimista di parole
e dei miei sogni,
regali scorze d’arancia
candite      al tempo
che avanza 
colpi e fendenti
di antiche battaglie –
coltelli, non carezze –

tra i becher e le storte
del tuo laboratorio
distilli dissidi
distanze lampi –