giovedì 26 dicembre 2019

Il cammino nel Niente (a mio padre)


Ti porto nel segreto del mio cuore,
luminoso Assente,
e ti immagino chino sulle mappe
del cammino nel Niente.

Nemmeno l’aquila dentro i tuoi occhi
scorge una traccia
oltre l’eclisse –
non riesco più ad abbracciarti i ginocchi
né la musica mi porta notizie
di te, del paese lontano
dove abiti adesso – e non sei più lo stesso.

sabato 21 dicembre 2019

Albero 'd Natàl


A l’Albero ’d Natàl
ognidün ui taca
so sagrìn, sue speranse
e le candeile
viscà ansi ram
fan ’n falò
dë steile

venerdì 20 dicembre 2019

Per il solstizio d'inverno - 1 (1995)


S'accorciano i minuti dell'attesa,
si sfalda la speranza:
inverno avanza e solitudine
suggella un giorno
che tramonta presto -
non c'è abitudine che salvi,
non c'è gesto -

venerdì 13 dicembre 2019

La neve che cade (quartine)

Non fa rumore la neve che cade
e pian piano paralizza le strade –
non fa rumore la morte che viene
e ti raggela il tempo nelle vene.

Non fa rumore la neve che cade,
non chiede niente, solo di restare –
non fa rumore la morte che viene,
non deve chiedere, lei, di restare.

domenica 1 dicembre 2019

Love's Labour's Lost


Sono perdute le pene d’amore
se potere e possesso
fuori di te ricerchi –
con l’amore per Beatrice Dante
ha plasmato la Divina Commedia,
Petrarca dal sogno di Laura
ha generato il Canzoniere –
Orlando ha perduto se stesso
insieme alle pene d’amore
inseguendo Angelica invano
per mari e monti e selve aspre e selvagge…

domenica 24 novembre 2019

È la pioggia (traduzione)


Da un mese sei partito
per il viaggio da cui non c’è ritorno,
figlio, e anch’io sono morta
con te – ma quando guardo
le nostre montagne ti sento
presente, ti sento vicino
e sento la tua voce dirmi:
«Mamma, non fare così,
non piangere… io ti aspetto qui»
ma non sono lacrime –
è la pioggia che piove
piove piove – e non smetterà più

A è pieuva


Da ’n meis t’esi partì
për ’l viage da landa ’s turna nèn,
me fieul, e ’dcò mi sun morta
’nsèm a ti – ma quand i vard
nostre muntagne mi i ’t sent
belesì, i ’t sent dausìn a mi
e i sent ch’ it ëm disi:
«Mama, fa nèn parèj,
piura nèn, mi i tü spet belesì»,
ma a sun nèn lacrime –
a è pieuva, pieuva ch’a pieuv,
a pieuv, a pieuv – e a chitrà pì.

venerdì 22 novembre 2019

My Magic Box


Non fa per me l’archetto
che sfrega il violino coi crini
né pizzicare corde con le dita –
mi fa paura il pianoforte
gigante giudicante
e i fiati che ti rubano il respiro –
ho bisogno di tenere la musica
tra le mie braccia,
di sentirla vibrare nel mio grembo
e nascere tra le mie mani
da una piccola tastiera portatile
e da un mantice incastonato
tra odore di cuoio e caldo di legno –
il mio strumento è l’organetto.

sabato 9 novembre 2019

Berlin-Marzahn, den 9. November 2019


Credevo d’esser nato
dalla parte giusta del Muro, a Marzahn –
alti palazzi tutti uguali,
strade larghe e diritte –
tutto pulito, in ordine,
tutto pianificato e controllato –
commiseravo i ragazzi dell’Ovest
racchiusi dall’altra parte del Muro
come in una prigione
da cui solo volando
potevano uscire, mentre io
col treno potevo liberamente
viaggiare verso Est, arrivare a Mosca
addirittura – non per niente
studiavo russo, a scuola.

Eppure, nessuno dei Wessies
cercava di passare di qua –
erano i miei concittadini, gli Ossies,
che disperatamente
a costo della vita
volevano andare via.

Ma quel 9 novembre 1989
i VoPos non sparavano alla gente
che lontano da Marzahn
a Brandenburger Tor
scalava il Muro da Est e da Ovest
scavalcava il Muro, abbatteva il Muro –
e tutta Berlino era in festa,
anche noi qui a Marzahn –
e io non capivo perché.

venerdì 1 novembre 2019

Sotto la neve


Esistono sentieri sotto la neve
che non vogliamo decifrare –
forse annunciano aurore tempestose
o conducono a stanze di sonate
e d’armonie, forse
conservano memorie
d’impronte perdute,
d’impossibili riconciliazioni –
li percorrono infreddoliti
moscardini e topiragno
che non trovano pace nelle tane –
timorosi di agguati delle volpi
o di altri indicibili mostri.

giovedì 24 ottobre 2019

Altrove


Veleggiano migranti
cormorani e folaghe,
orientano il volo
altrove, via di qui –
i germani reali
in larga schiera
rigano il cielo
di piombo e pioggia –
gocciolano i minuti ad uno ad uno
nell’oceano dell’eternità.

domenica 20 ottobre 2019

La pioggia, forse


Tace la musica del clarinetto,
il suono della banda 
non raggiunge il tuo letto –
la pioggia, forse
e l’abbraccio smarrito
di chi non può accettare
il tuo ultimo invito.

mercoledì 2 ottobre 2019

Discorso provvisorio


La Morte si è insediata a casa mia
con cannule e cateteri e drenaggi,
con ferule e trapezi – aggeggi
che medici e infermieri e caregiver
ritengono al servizio della Vita.

Non sanno che da sempre,
da sempre la Morte mi abita dentro
e mi accompagna
e cresce con gli anni che vivo
e adesso è nella mia testa,
nella mia testa –

e non se ne andrà più,
e resterà con me fino alla fine 
quando tutte le cannule e i drenaggi
e i cateteri saranno staccati
le ferule e i trapezi restituiti
e il mio corpo non mi apparterrà più –

sarà di nuovo immesso
nel ciclo della Vita universale.

lunedì 23 settembre 2019

Addio all'estate


Credevo di aver imparato
a prendere congedo dall’estate,
ma quando penso
che può essere l’ultima
non riesco a dire addio
al sole che mi penetrava
al caldo che mi accarezzava
al cielo che mi sorrideva
con tutta la sua luce,
mentre il vento giocava con il mare
e le nubi, gioielli
di leggerezza
al collo della mia ultima estate.

mercoledì 18 settembre 2019

Come agnelli in mezzo ai lupi


Agnelli in mezzo ai lupi
i miti che rispettano
gli altri, le regole, le forme
della convivenza civile –
quelli che hanno fiducia e conoscenze
per costruire, e competenze
che i lupi non sanno accettare –
capaci solo di ringhiare,
distruggere, azzannare…

Ma se gli agnelli
renderanno più folta la loro lana,
i denti dei lupi non riusciranno
più a morderne la carne.

venerdì 13 settembre 2019

Appigli


Quando si assottigliano gli appigli
appoggia la tua guancia sulla roccia,
accarezza le rughe impercettibili
le stelle di lichene
le spore fossili delle madrepore,
fatti tu stesso sottile
come un appiglio mancato –
quando si assottigliano gli appigli
scalpella bene le parole
distillane i silenzi
scheggiane scaglie di significato –
quando si assottigliano gli appigli.

domenica 8 settembre 2019

Dopo Auschwitz


«Vietato essere inermi, dopo Auschwitz,
non basta essere onesti»
sostiene Primo Levi –
che ha preferito non vedere
il ritorno strisciante del fascismo,
del razzismo e dei loro precursori –
la religione strumentalizzata,
la paura del diverso nutrita
di parole cattive,
violente, deformate –
l’odio verso i poveri
che credono in Allah,
verso i diseredati
che affogano nel mare
diventato legge di Stato –
vergogna per lo Stato e per la Legge –
e gli onesti restano inermi, muti –
come già allora.

sabato 7 settembre 2019

Beim Regen

Regenböen peitschen die Ebene
sie greifen die Bäume an
sie gehen die Täler hoch
sie machen die Bäche größer.

Im Regen verstecken sich die Berge
und wir mit ihnen –
wir Bäume, die Enttäuschung
und Widerstand tropfen

sabato 24 agosto 2019

Nella pioggia


Folate di pioggia sferzano
la pianura
aggrediscono gli alberi
risalgono le valli
ingorgano i ruscelli.

Nella pioggia si nascondono i monti
e noi con loro –
noi alberi grondanti disincanto
e resistenza.

giovedì 22 agosto 2019

Les rafales de la pluie


Les rafales de la pluie fouettent
la plaine
elles attaquent les arbres
elles montent les vallées
elles grossissent les ruisseaux.

Les montagnes se cachent sous la pluie
et nous avec elles –
nous, les arbres ruisselants
désenchantement et résistance.

venerdì 16 agosto 2019

Preghiera a San Rocco


San Rocco, che ci liberavi
dalla peste
e proteggevi i pellegrini,
proteggi oggi
quelli che fuggono la patria
perché perseguitati
affamati
bombardati
e trovano i porti chiusi e le porte
sbarrate
e annegano nel “mare nostro”
che non è nostro ma è di tutti –
liberaci oggi dal male
dell’arroganza e dell’indifferenza,
dalla cecità e dalla durezza
del cuore,
liberaci dalla peste
del nostro egoismo.

domenica 11 agosto 2019

Accordo mancato


Il lago disse al ruscello –
ho in me tant’acqua,
ma è acqua ferma –
sono solo lo specchio
del cielo, non lo riempio
di musica e di canto –
ho bisogno di te che scorri
e salti e scherzi e chiacchieri,
puer aeternus
prendi la mia acqua con te,
fammi viaggiare…

Rispose il ruscello –
ho paura, sei troppo grande
per me, sei troppo bello
come sei – colmo d’acqua maestosa
specchio del cielo
e delle montagne e del vento
che ti accarezza,
t’intreccia in onde –
le mie pietre ti ferirebbero –
cadresti troppo in basso –
moriresti…

Ma almeno avrei vissuto.

domenica 4 agosto 2019

Sassifraga dell'Argentera


Quando non te l’aspetti,
dove non te l’aspetti la montagna
ti dona un fiore –
lo dona a chi non lo cercava,
a chi lo sa vedere,
a chi lo riconosce e non lo coglie.

La montagna fiorisce la sassifraga
una volta soltanto,
dove la roccia
è più ripugnante
e verticale,
dove soltanto
quelle rosette
possono crescere,
crescere lentamente per decenni
e sbocciare in un fiore verticale
come la roccia –
affascinante e inattingibile.

sabato 6 luglio 2019

6 luglio 2019


Baciami sui capelli
che vibrano di desiderio
e sugli occhi pieni di attesa,
baciami sulle mani
che sanno di lavanda
e non osano accarezzarti –
baciami sulla bocca –
come se questa
fosse la prima volta,
la prima estate
ebbra di te.

lunedì 24 giugno 2019

Una mattina


Consacrerò una mattina all’attesa
di te, che dopo tanti incontri ancora
mi sorprendi – come il silvestre
tulipano o l’artemisia boreale,
come la clematide o la regale
genziana gialla che risale
trionfante i pendii del Mondolè,
come la stella alpina
che m’attende al colletto –
le sue zampette di leone a terra,
in agguato –
e l’attesa non conta,
conta la sorpresa
una mattina.

martedì 18 giugno 2019

Sogni e sabbia


Le nuvole piovono sogni e sabbia,
nessuno è indispensabile a nessuno,
ma nella mia terra vuota di sogni
è un dono la tua sabbia
che mi leviga e smussa –
finché dal bozzolo di seta
la farfalla volerà via
con ali levigate –
tra granelli di sogni
e nuvole di sabbia.

martedì 4 giugno 2019

"Alibi"


Inarchi ironico le sopracciglia
e sparisci
in una piega dello spaziotempo
dove non ti raggiungono
telefonate né messaggi
ma solo i pappi dei pioppi
e la pioggia perenne dei neutrini.
Mi rifugio fra i righi
del pentagramma
e cerco la nota di Dio
o – che è lo stesso – il  bosone di Dio,
il richiamo noto a te solo,
il fischio che ti faccia ritornare.

sabato 25 maggio 2019

Ascoltare


Sono stata una bimba solitaria
e silenziosa, che stava in disparte
e osservava. “Introversa”
mi definivano, ma invece ero
tutta proiettata all’esterno
a studiare la forma delle cose
e i rapporti segreti
fra nuvole e montagne
e fiori e stelle.
Per tutta la vita ho cercato
di tradurre il loro linguaggio
nel mio, impastando fermezza
e leggerezza, infinita distanza
e tenerezza. Per tutta la vita
ho cercato di imparare a parlare
una lingua non umana, la lingua
della Terra e dell’Aria,
dei Frattali e delle Onde,
per tutta la vita
sono stata a ascoltare.

sabato 18 maggio 2019

Agnitio


Porto gli stessi gioielli di sempre –
una pelle fine d’alabastro
una collana di montagne
occhi profondi di malinconia
un gorgo di sorrisi
e d’ironia –
eppure tu più non mi riconosci
come figlia e mi esili
in un limbo d’attesa e d’anemia.

Porto gli stessi gioielli di sempre 
quelli che tu mi hai donato
perché potessi andare per il mondo
e perdermi, ma sempre
ti ritrovassi 
non senti il tintinnio
della spirale di DNA
che forma anelli d’oro alle caviglie
tue e mie? Tu, non mi riconosci?

domenica 12 maggio 2019

Prima fioritura


Siete appena spuntati,
narcisi della Pigna e genzianelle,
a fatica forando il feltro d’erba
secca che vi ha protetti nell’inverno –
siete gli stessi
che mezzo secolo fa coprivate
la bara di mio nonno
Bernardino, il tintore –
e un nuovo inverno vi nevica addosso
sui petali indifesi
sul profumo ancora senza colore –
era illusione, la primavera.

mercoledì 1 maggio 2019

La Voce del Silenzio (1997)


Non fate più rumore,
zittite quel vocìo,
riguadagni il Silenzio
il suo potere,
perché il Silenzio custodisce
l’impronta della Voce -
voce roca
di reticenze,
voce sommessa
e sfumata,
voce intensa e lontana -
Voce perduta...

giovedì 25 aprile 2019

Bandiere


Ich trage die Fahne* scriveva
nel Seicento l’Alfiere Christoph Rilke
mentre intorno tutto bruciava –
ma la vera bandiera che portava
in battaglia era la sua giovinezza
ardente, era il suo amore
per la signora del castello,
la prima che lo aveva vinto
nella più dolce
delle battaglie, nell’ultima notte.

Bandiere… emblemi
di non autentiche appartenenze
schierate una contro l’altra –
solo la bandiera della Vita
e dell’Umanità ci rappresenta –
ma ancora nessuno
l’ha disegnata,
nessuno la sventola
nei cortei, ai balconi delle case –
e non c’è vento per farla garrire.

* io porto la bandiera

sabato 13 aprile 2019

Ventaglio


Il palazzo dei Bressani fronteggia
coi suoi merli Bisalta e Costarossa,
l’incresparsi dei tetti e delle valli
in ventaglio intorno a Piazza Maggiore –
sullo spartito dei mattoni
le finestre sono le note
per la melodia del sole.

lunedì 1 aprile 2019

Safe Haven


Sei tu il porto sicuro
che mi accoglie in modo totale
e misterioso –
nell’ombra chiusa e fredda della darsena
la mia barchetta immobile s’infratta,
si nasconde dal sole e dalle onde,
ripara le abrasioni
della vernice, le ferite
dell’impermeabilizzazione,
dimentica il dovere di salpare.

domenica 24 marzo 2019

Licheni


Come lichene aderisce alla pietra
così vorrei aderire ai tuoi inguini
dove la pelle è più fine e segreta –
sentire le carezze dei tuoi passi
l’intimità dello scroto e del pene
vibrare del tuo invisibile amore –
invisibile come un lichene.

giovedì 21 marzo 2019

Parole


Le tue parole
uno sciame di stelle
nella mia mente –
inestricabili parole
tue e mie, liane
intrecciate che dondolano
sul vuoto,
inestricabili lingue –

mercoledì 13 marzo 2019

Amor de lhons (1997)

Amor di lontano
dilata il suo potere,
insegna
ad abbandonarsi,
accogliere,
ascoltare.
Umile e tacito
il servizio richiesto,
libertà
e pienezza
di canto
il premio
dell’amor di lontano...

venerdì 8 marzo 2019

Telo lunare


Abito il nido del silenzio
avvolta nel suo telo lunare

che lieve mi protegge
dalla furia del mare
dalle urla del gelo

come pulcino
il velo della chioccia.
                                                        
Abito l’assenza e la distanza
per non essere graffiata
e non graffiare –

nel luogo dove adesso devo andare
non servono unghie –
né vicinanza.

martedì 26 febbraio 2019

La luce di febbraio


Com’è tiepida e morbida la luce
nei pomeriggi di febbraio –
distende il suo languore sulla neve
riconciliando inverni e primavere –
mentre il cielo riversa sulla terra
tutta la sua dolcezza –
all’infinito.

lunedì 18 febbraio 2019

L'altalena


Non più cercare –
Essere trovata –

Non più aspettare –
Avere la certezza –
Che la soglia è varcata –
La pienezza raggiunta –
La distanza azzerata –

Non più spingere forte l’altalena –
Tra paura e speranza –
Ma lasciarsi cullare –
Dal vento indifferente nella danza.