La
pioggia scroscia
sulla
terra stremata
dall’arroganza
dell’estate,
l’albero
spoglio si abbandona
alla
carezza dell’acqua.
Ma
non c’è pioggia
che
ristori la mia arsura, che plachi
la
guerra in cui sono nato,
l’assalto dei miei crudeli fantasmi.
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