domenica 24 novembre 2019

È la pioggia (traduzione)


Da un mese sei partito
per il viaggio da cui non c’è ritorno,
figlio, e anch’io sono morta
con te – ma quando guardo
le nostre montagne ti sento
presente, ti sento vicino
e sento la tua voce dirmi:
«Mamma, non fare così,
non piangere… io ti aspetto qui»
ma non sono lacrime –
è la pioggia che piove
piove piove – e non smetterà più

A è pieuva


Da ’n meis t’esi partì
për ’l viage da landa ’s turna nèn,
me fieul, e ’dcò mi sun morta
’nsèm a ti – ma quand i vard
nostre muntagne mi i ’t sent
belesì, i ’t sent dausìn a mi
e i sent ch’ it ëm disi:
«Mama, fa nèn parèj,
piura nèn, mi i tü spet belesì»,
ma a sun nèn lacrime –
a è pieuva, pieuva ch’a pieuv,
a pieuv, a pieuv – e a chitrà pì.

venerdì 22 novembre 2019

My Magic Box


Non fa per me l’archetto
che sfrega il violino coi crini
né pizzicare corde con le dita –
mi fa paura il pianoforte
gigante giudicante
e i fiati che ti rubano il respiro –
ho bisogno di tenere la musica
tra le mie braccia,
di sentirla vibrare nel mio grembo
e nascere tra le mie mani
da una piccola tastiera portatile
e da un mantice incastonato
tra odore di cuoio e caldo di legno –
il mio strumento è l’organetto.

sabato 9 novembre 2019

Berlin-Marzahn, den 9. November 2019


Credevo d’esser nato
dalla parte giusta del Muro, a Marzahn –
alti palazzi tutti uguali,
strade larghe e diritte –
tutto pulito, in ordine,
tutto pianificato e controllato –
commiseravo i ragazzi dell’Ovest
racchiusi dall’altra parte del Muro
come in una prigione
da cui solo volando
potevano uscire, mentre io
col treno potevo liberamente
viaggiare verso Est, arrivare a Mosca
addirittura – non per niente
studiavo russo, a scuola.

Eppure, nessuno dei Wessies
cercava di passare di qua –
erano i miei concittadini, gli Ossies,
che disperatamente
a costo della vita
volevano andare via.

Ma quel 9 novembre 1989
i VoPos non sparavano alla gente
che lontano da Marzahn
a Brandenburger Tor
scalava il Muro da Est e da Ovest
scavalcava il Muro, abbatteva il Muro –
e tutta Berlino era in festa,
anche noi qui a Marzahn –
e io non capivo perché.

venerdì 1 novembre 2019

Sotto la neve


Esistono sentieri sotto la neve
che non vogliamo decifrare –
forse annunciano aurore tempestose
o conducono a stanze di sonate
e d’armonie, forse
conservano memorie
d’impronte perdute,
d’impossibili riconciliazioni –
li percorrono infreddoliti
moscardini e topiragno
che non trovano pace nelle tane –
timorosi di agguati delle volpi
o di altri indicibili mostri.