domenica 25 dicembre 2022

I miei capelli

Perché ti fan paura i miei capelli?
Non sono armi né strumenti
di tortura né catene
o sbarre di prigione –
sono stati cantati dai poeti
danzano nell’aria
vibrano di luce –
non fanno male
non sono il Male,
sono solo una parte del mio corpo –
quello che tu vuoi ingabbiare
perché genera Vita –
e la Vita ti fa paura.

martedì 21 giugno 2022

Côte d’Azur, France, juin 2022

«Parli italiano?
Io sono di Vladivostok
ma abito a Lugano»
e mi racconti
del mare di plancton
ch’era il tuo – così diverso da questo
Mediterraneo solare
eppure sempre lo stesso Oceàno
che stringe nel suo abbraccio lontano
le terre delle nostre diaspore –

solo la lingua conta
non la geografia né le frontiere,
solo le lingue
tutte sempre straniere e non vere –
eppure unica patria che ci resta.

sabato 18 giugno 2022

"Secche le fonti del piacer" *

Rinasce il Desiderio
dalle colpe dell’io bambino,
rinasce dalle offese
dalle ceneri del sogno
dalle secche senza via d’uscita –
rinasce in me come fonte perenne
di piacere segreto,
di versi inarginabili –
come desiderio di Te.



(* G. Leopardi, Il tramonto della luna, v. 49)

martedì 19 aprile 2022

Solo la musica

Le storie delle cose che ho sepolto
le narrano le note
che s’intrecciano sotto le mie dita,
si rincorrono e danzano
al ritmo del mio cuore –
non più le mie parole.
Solo la musica respira
il mio respiro, parla
la mia lingua, conosce
le storie delle cose 
che ho sepolto.

domenica 27 marzo 2022

Hotel Transilvania

Quando abitavo a Kiev non conoscevo
Valico Fernetti, porta d’Italia
per chi da est arriva
in fuga dalla guerra – e Transilvania

credevo fosse
la leggendaria terra dei vampiri –

Quando abitavo a Kiev non supponevo
che un giorno avrei dormito
all’Hotel Transilvania di Fernetti
con i miei figli e una piccola valigia –

tutta la casa che ci resta, quella
che non è stata bombardata –

Adesso mangio e dormo
all’Hotel Transilvania –
non ho un altro posto dove andare,
non so se a Kiev potrò mai ritornare –

adesso so che i vampiri
non sono una leggenda –

giovedì 3 marzo 2022

44°23’14’’ N – 7°49’12’’ E

Pochi gradi di longitudine
pochi gradi di latitudine
ci separano ancora dalla guerra –
ma il reticolo di meridiani
e paralleli
non è una protezione sufficiente
dalla smania troppo umana
d’essere padrone del mondo
e padrone della morte –

sabato 26 febbraio 2022

Suite occitana

Vorrei suonare sulla tomba di mio padre
una suite occitana –
melodie forti e struggenti
che sanno di rocce e di neve
di fiori e di tempeste
di vento e di montagna –
il mio organetto canterebbe
con la sua voce profonda e imperiosa
la nostalgia la passione l’amore
dei morti per la vita abbandonata –
danzerebbe con il loro silenzio 
atendent la nuech 

venerdì 28 gennaio 2022

Crolli

Lungo le traiettorie di declino
crollano i ponti tibetani
che scavalcavano gli abissi
con l’illusione di un legame –
insostenibili le loro oscillazioni,
le loro corde ragnatele troppo
fragili contro la severa
legge di caduta dei gravi.

Lungo le traiettorie di declino
crollano i giorni, i mesi, gli anni
delle nostre vite – che invano
hanno cercato di resistere
all’entropia, al richiamo del Nulla.

martedì 18 gennaio 2022

Zu meinem Herzen

Wo bist du, meine alte Freude, und die Fröhlichkeit dabei?
Wo bist du, meine alte Sonne, und das Licht, das du mitstrahlst?
Wo sind jetzt die alte Träume? sie hab’ ich mit dir geträumt…
Alles, alles ist verschwunden, alles hat die Zeit gelöscht.

Ach, du mein Herz, vergib mir, so oft habe ich dich verraten... 
Ach, du mein Herz, vergib mir – und vergiss. (RIP.)

(sull'aria di "La beata" di Sergio Berardo)

giovedì 13 gennaio 2022

Vento notturno

Il vento che romba sui tetti
distrugge tutte le nostre parole
le scaglia contro i vetri
come grandine grossa
per insegnarci una lingua straniera
una lingua più vera,
ventosa e notturna
rigorosa e sfuggente
luminosa e violenta –
parlata da mantice e tasti, scritta
su pentagrammi di note.

giovedì 6 gennaio 2022

Fantasmi

Palpita di lucciole l’albero
come fossero luci di Natale –
non è un albero, è una foresta
di foglie e nidi
di rami e brividi –

palpita d’ombre l’albero
come fossero fantasmi inquieti –
fantasmi di bambino
che non se ne vogliono andare –