Raramente
abbandono le mie grotte –
Calipso
mi chiamo, la Nascosta
–
ma
il mare quel giorno parlava
una
lingua inquieta e perentoria.
Così
ho abbandonato il mio riparo
e
tra i detriti della mareggiata
ho
raccolto un naufrago, mio gemello –
solo,
muto, dolente…
La
marea l’ha sospinto alle mie grotte,
la
marea se lo riprenderà.
Anche
quel giorno
sarà
un suo dono.
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