Ti
porto nel segreto del mio cuore,
luminoso
Assente,
e
ti immagino chino sulle mappe
del
cammino nel Niente.
Nemmeno
l’aquila dentro i tuoi occhi
scorge
una traccia
oltre
l’eclisse –
non
riesco più ad abbracciarti i ginocchi
né
la musica mi porta notizie
di
te, del paese lontano
dove
abiti adesso – e non sei più lo stesso.
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