«Vietato
essere inermi, dopo Auschwitz,
non
basta essere onesti»
sostiene
Primo Levi –
che
ha preferito non vedere
il
ritorno strisciante del fascismo,
del
razzismo e dei loro precursori –
la
religione strumentalizzata,
la
paura del diverso nutrita
di
parole cattive,
violente,
deformate –
l’odio
verso i poveri
che
credono in Allah,
verso
i diseredati
che
affogano nel mare
diventato
legge di Stato –
vergogna
per lo Stato e per la Legge –
e
gli onesti restano inermi, muti –
come
già allora.
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