Il
lago disse al ruscello –
ho
in me tant’acqua,
ma
è acqua ferma –
sono
solo lo specchio
del
cielo, non lo riempio
di
musica e di canto –
ho
bisogno di te che scorri
e
salti e scherzi e chiacchieri,
puer aeternus –
prendi
la mia acqua con te,
fammi
viaggiare…
Rispose
il ruscello –
ho
paura, sei troppo grande
per
me, sei troppo bello
come
sei – colmo d’acqua maestosa
specchio
del cielo
e
delle montagne e del vento
che
ti accarezza,
t’intreccia
in onde –
le
mie pietre ti ferirebbero –
cadresti
troppo in basso –
moriresti…
Ma
almeno avrei vissuto.
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