I
tuoi occhi d’ambra
e
la musica della tua voce
la
luce dell’aurora boreale
la
danza degli sci nella farina
i
miei teneri anni di bambina
la
filastrocca dell’oca badessa –
sempre
quella, sempre la stessa –
non
c’è un ufficio in cui depositarli
non
va più Astolfo sulla Luna
a
ritrovarli – e nelle pieghe
delle
sinapsi solo la penna
riesce
a scovarli.
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