Anche
da lontano vi riconosco,
mie
ancore,
eredità
delle generazioni –
per
quel vostro morbido stringersi
le
une alle altre a far gruppo,
a
smussare speroni, altezze, asprezze –
per
il vostro timido incantucciarsi
dove
il Piemonte già perde il suo nome.
In
voi convergono
come
raggi al centro della ruota
tutte
le mie mediane e bisettrici,
ancore
severe e dolci,
mie
salvatrici.
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