A lungo, troppo a lungo sono stata prigioniera del vento - ora un ossimoro mi ha fatta libera – come l'aria, libera – come il vuoto in cui finalmente respiro.
Al buio rivivono Colosseo e Foro, archi e colonne, basiliche e templi – ammiccano al gioco delle ombre che segretamente li ridesta dal sonno – quando la magia della notte cancella lo sguaiato presente che non sente e non vede il tesoro sepolto.
Pinguicola e ambretta mi erano compagne nella nebbia –
l’ambretta sgranava i suoi occhi di sole alle parole inutili, insensate degli umani – la pinguicola raccoglieva nelle foglie le lacrime congelate nei miei occhi.