Riempiti gli occhi di questa luce mediterranea - Riempiti il corpo della musica ondosa modulata dal vento di Provenza - Riempiti il cuore dell'ebbrezza di Eros splendente Prima che tramonti Per l’eternità -
Nel nido dove ti custodisco senti il profumo delle fresie selvatiche? Per te le ho raccolte sul margine del bosco buio di mirti e di pini d’Aleppo – calici di pallido sole traboccanti di fragranza – ma tu resti a distanza e la carezza della tua mano è un sogno sempre più lontano –
nel nido dove ti custodisco non resta che un lenzuolo di lentisco.
Quando la musica comincia e sale sale sale intorno a te s’innalza sempre più giunge fino al ciel – quando la musica ti tocca e scende scende scende dentro te, cresce cresce cresce dentro te
la voglia, voglia di suonar –
Quando la musica comincia e chiama chiama chiama intorno a te gli amici per ballar ballare e ancor ballar – quando la musica ti tocca fa crescer l’ebbrezza dentro te così tu prendi il volo, prendi il volo, il volo verso te.
E voli, voli in alto sempre più e sei leggero, sei leggero sempre più – e la musica ti avvolge e l’ebbrezza ti accarezza e il cuore s’infiamma sempre più...
E guardi, guardi in alto sempre più e suoni suoni, suoni suoni sempre più – e la musica ti prende e la musica ti esalta e la mente si accende sempre più.
Non resta che l’illusione d’essere ancora con te, di stringere le tue mani, di attirarti a me – se accenno un passo di danza la stanza si riempie di te –
Non resta che l’illusione d’essere ancora con te, se stringo al cuore quel libro che mi racconta di te, se suono la melodia che ho dedicato a te –
Ti abbraccio perché so che morirò – e so che per sempre lontana sarò – mi abbracci perché sai che morirai – fra le stelle alpine per sempre sarai.
Non resta che l’illusione d’essere ancora con te, ma basta un nespolo in fiore e il tuo profumo è con me, ma basta una poesia e la tua voce è con me –
Scende la neve del sogno, all’alba si scioglierà e saran dolci le lacrime che il vento asciugherà – e saran dolci le lacrime se il canto le asciugherà –
Ti abbraccio perché so che morirò – e so che per sempre lontana sarò – mi abbracci perché sai che morirai – fra le stelle alpine per sempre sarai.
(sull’aria di Estela alpina, mazurka di Michela Giordano)
Cinquant’anni fa ti tenevo fra le braccia nel varcare la soglia della casa – gli occhi negli occhi, il sorriso nel sorriso, il tuo corpo leggero contro il mio –
oggi fra le braccia stringo contro il cuore l’urna delle tue ceneri – e non mi so decidere a deporla nella tomba –
compagna, cresce con noi, ci cammina accanto senza impazienza – è il rovescio della medaglia, la faccia buia della luna, il significato del significante – è il frutto che matura silenzioso sul nostro albero: quando è tempo, cadrà.